Guardando alla ripartenza, analizziamo la crisi

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L’emergenza sanitaria vista da Sergio Bucci, direttore della Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano

Come state affrontando l’emergenza sanitaria ed economica come azienda? 

Abbiamo cercato di affrontare l’emergenza sanitaria con razionalità, senza panico, ma anche senza leggerezza. Abbiamo da subito cercato di limitare i rischi di contagio chiudendo il punto vendita e vietando l’accesso in cantina a tutti, tranne che i dipendenti e attivando mezzi di protezione quali disinfettanti, guanti, mascherine e visiere.

Sotto l’aspetto economico sono cambiate notevolmente le cose, le perdite causate dal blocco totale del punto vendita e quasi totale del canale Horeca non sono compensate dall’incremento di circa il 20% del canale Gdo.

In che modo far parte della rete di imprese The Wine Net vi ha aiutato e portato un aiuto concreto in questo momento?

Il confronto con la rete è stato utile per capire come ogni azienda affronta questa situazione di emergenza, per avere una visione a livello nazionale e anche per sentirsi meno soli in questo difficile momento.

Come cambieranno le abitudini dei consumatori, secondo Lei?

Sono certo che la voglia di uscire e consumare sarà uno stimolo per la ripartenza ma dall’altra parte la paura e le restrizioni faranno da freno.

Il vino è convivialità e limitare le frequentazioni (cene in comitiva, aperitivi) non aiuterà il consumo del vino nei ristoranti e nei wine bar.

Le occasioni di incontro nel prossimo periodo saranno maggiormente confinate nelle mura domestiche e probabilmente le vendite in GDO e all’asporto si manterranno in crescita.

Molti più italiani si sono avvicinati agli acquisti online e questo mercato, anche se non diventerà importante come in altri Paesi, mostrerà dati di crescita.

Uno dei maggiori limiti sarà la scarsa disponibilità di denaro, da parte di cittadini e delle aziende, e questo condizionerà la capacità di consumo e di spesa.

Che scenari e prospettive vedete per il prossimo futuro?

Se si troverà velocemente una cura o un modo per ‘tamponare’ gli effetti del virus, le difficoltà elencate saranno temporanee e si tornerà già nel corso del prossimo anno a riprendere i ritmi di lavoro da poco lasciati. Se così non sarà, probabilmente, ci troveremo di fronte a scenari piuttosto diversi a cui, sono certo, una struttura cooperativa saprà meglio adattarsi rispetto a cantine private. E fare gruppo, anche tra cooperative, sarà ancora più importante.